La folle notte di giovedì scorso è costata cara a Britney Spears, prima fotografata in stato confusionale e sbattuta su tutte le prime pagine dei giornali e poi ricoverata in maniera coatta e sottoposta a test psicologici e tossicologici.

Ora la mazzata finale, con la decisione di un giudice di Los Angeles che ha stabilito che non debbano esserci più contatti di alcun tipo tra la cantante ed i suoi due figli.

Finora aveva avuto il permesso di vederli regolarmente, nonostante fossero affidati al marito, l’ex ballerino Kevin Federline, che proprio qualche giorno fa si era visto costretto a chiamare la polizia di fronte al rifiuto della donna di riconsegnargli i bambini.


Dopo una lunga lite e trattative estenuanti, la Spears era stata caricata di forza su un’ambulanza per il ricovero in ospedale. Quarantotto ore al Cedars Sinai Medical Centere di Los Angeles: il tempo di accertare che Britney era sotto l’effetto di clenbuterolo, un farmaco broncodilatatore, usato per favorire la respirazione e tonificare i muscoli dei cavalli da corsa.

L’effetto di tale farmaco, associato ad exstacy ed anfetamine, nonché ad una notevole quantità di vodka, ha prodotto la perdita di cognizione del tempo e dello spazio nella mente già poco lucida della cantante.

Ora la decisione dei giudici mette fine ad una lunga disputa per l’affidamento dei figli, che forse da ora in poi potranno trovare quella serenità che ogni bambino dovrebbe avere.

Evidentemente lei non è nata per fare la madre: sarebbe ora che qualcuno le insegnasse a badare a se stessa.

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