La morte di Michael Jackson, infarto o suicidio?

di Redazione 7

michael_jackson

In queste ore si sta svolgendo l’autopsia sul corpo di Michael Jackson per stabilire cosa ci sia dietro l’infarto che lo ha colpito ieri pomeriggio nella sua splendida magione nel Bel Air, causandone la morte prematura. Eh già, perché è facile dire che sia morto a causa di un arresto cardiaco, ma ora occorrerà capire da dove sia arrivato e come mai una persona che si allenava per diverse ore al giorno, in vista della prossima tournée, possa morire per un capricccio improvviso del cuore.

Cosa c’è dunque dietro la scomparsa del re del pop? Lo sapremo tra qualche ora (sempre ammesso che ci raccontino tutta la verità), ma per ora dobbiamo accontentarci delle supposizioni che arrivano direttamente da Los Angeles. Intanto appare strano che subito dopo l’annuncio della morte, l’abitazione di Jacko sia stata visitata da una squadra speciale della sezione omicidi e rapine. “E’ la prassi”, racconteranno poi fonti della polizia, non spiegando però come mai gli agenti si siano trattenuti per ben tre ore all’interno della villa e ne siano usciti solo dopo aver sequestrato alcune auto.

Come se non bastasse ci tocca registrare l’ammissione di uno degli assistenti della popstar, che appena giunto in ospedale ha dichiarato che Michael ha avuto un malore subito dopo un’iniezione di Demerol, uno dei tanti antidolorifici assunti per calmare i suoi molteplici dolori.

E qui arriva l’ipotesi più inquietante di tutta la faccenda, visto che da più parti comincia a serpeggiare il sospetto di un suicidio, con tanto di collaborazione da parte della famiglia. Riusciremo mai a sapere la verità o saremo costretti a sorbirci storie trite e ritrite per il resto dei secoli? In attesa di saperne di più, ascoltate la versione di Tarak Ben Ammar, amico ed ex manager del cantante:

E’ chiaro che i criminali in questa faccenda sono i medici che l’hanno curato per tutta la sua carriera, che gli hanno distrutto il viso, che gli hanno dato dei medicinali per togliergli il dolore. Non riusciva a dormire e quindi prendeva sonniferi. Era un ipocondriaco e non si sapeva mai veramente se era malato, perché era circondato da medici ciarlatani che vivevano di queste malattie, che fatturavano miliardi e miliardi di dollari in medicinali e vitamine.

Possibile? A questo punto, tutto è possibile: l’unica cosa certa è che Jacko non c’è più. Di lui resteranno le canzoni che ci hanno accompagnato per oltre un trentennio, i video, gli scandali e le ultime immagini prima che il suo cuore smettesse di battere.

Commenti (7)

  1. I miss you<3 !!!!!!!!!!!!!!!

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