Maria De Filippi racconta la sua prima volta

di Redazione Commenta

maria-de-filippiL’avevamo lasciata intenta a rubare pezzi di argenteria per pagare le multe rimediate guidando la Vespa, la ritroviamo in versione romantica a raccontarci la sua “prima volta”. Lei è Maria De Filippi e l’intervista è sempre la stessa rilasciata a Chi qualche giorno fa.

La regina indiscussa della tv commerciale ricorda con qualche imbarazzo le prove fatte davanti allo specchio per imparare a baciare con la lingua:

Io e Monica, la mia amica del cuore, facevamo le prove in ascensore davanti allo specchio finendo per appannarlo, baciavamo lo specchio a turno. Ognuna delle due guardava l’altra per vedere come veniva. Una teneva gli occhi chiusi e l’altra doveva controllare e commentare: ‘Così va bene, così no’…

Poi arrivò il momento di passare dalla teoria alla pratica (speriamo senza Monica lì a controllare):

Il mio primo bacio l’ho dato a un ragazzo che si chiama Paolo Marconi, ancora me lo ricordo perché aveva un motorino Ciao e io avevo dei jeans che si chiamavano Clipper, erano orrendi, scomodi, aderenti con una fascetta rossa sulle tasche, facevo la terza media. Questo bacio ce lo scambiammo su un prato lungo il Ticino.

Il discorso comincia a farsi interessante… E allora, ci dica Signora Maria, quando è stata la sua prima volta?

La prima volta in una città come Pavia è una prima volta un po’ particolare, se non becchi quello giusto diventi una poco di buono nel giro di cinque minuti. Quindi la prima volta in una città di provincia va gestita, parliamo di una mentalità chiusa. Poi, quando hai vent’ anni la prima volta inizia a essere un problema, cominci a pensare: ‘Manco solo io’.

E ancora:

Per quel che mi riguarda, alla fine successe a Santo Domingo. E’ capitato nella mia prima vacanza con lui, il mio fidanzato storico, per sette anni . La nostra storia è durata dai 22 fino al momento in cui mi sono spostata a Roma; dopo che mi ero trasferita pian piano ci siamo allontanati.

Già, poi è arrivato quel bel pezzo di figliolo di Maurizio Costanzo.

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