Emanuele Filiberto si confessa su Vanity Fair

di Redazione Commenta

Fischiatelo pure, insultatelo, invitatelo a tornarsene nel suo dorato esilio, ma lui, Emanuele Filiberto di Savoia, continuerà a tormentare le vostre notti in un modo o nell’altro.

Per mettersi in mostra le ha provate davvero tutte, dal ballo al canto, dalla politica ai salotti televisivi, probabilmente finirà anche per fare da opinionista durante i Mondiali di calcio. E non finisce qui.

Ieri ha presentato la sua collezione di abbigliamento Principe d’Italia, perché la moda lui ce l’ha nel sangue blu, come ha spiegato in una lunga intervista a Vanity Fair:

Mio nonno, re Umberto, disegnava quasi tutti i vestiti di mia nonna, Maria Josè. L’abito da sposa anche uscì dal suo tratto. Io ho una passione nel vestirmi metropolitano. E ora ho preso a far disegnare quel che mi piace. Non sfileremo. Andremo nei negozi. Vendiamo molto all’estero.

Anche perché in Italia sarebbe difficile vendere un prodotto che ha come simbolo lo stemma di Casa Savoia… Ma andiamo oltre e passiamo al capitolo che riguarda il rapporto con la famiglia, visti i suoi innumerevoli impegni sul suolo italiano (la moglie e le figlie vivono in Francia):

Quando sono a Parigi non ho altro da fare che cucinare per loro. A mezzogiorno in punto a tavola assieme. Sono uno bravo, ai fornelli: loro adorano la pasta, il pollo e il brodo.

Immaginiamo che in assenza del papà le piccole muoiano di fame… Beh, in fondo il gioco vale la candela, se è vero che il principino riscuote un certo successo anche nel Belpaese. Come mai?

Non so davvero, ma mi adottano signore di una certa età e ragazzine. Forse perché sono come mi vedete.

Vale a dire onnipresente, stonato, goffo ed impacciato, prezzemolino della tv (e non solo), poco “principe” in certe affermazioni? Beh si, allora è proprio il caso di adottarlo!

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