Jackson, il mistero del testamento. Parla LaToya

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Michael JacksonA quasi quattro mesi dalla scomparsa improvvisa di Michael Jackson, i misteri non vedono una soluzione. Semmai aumentano di giorno in giorno. Come l’ultimo che vede il testamento di Jackson sotto accusa. Randy, fratello del Re del Pop, ha infatti affermato che Michael non può aver firmato realmente il testamento del 2002, quello cui si è fatto riferimento alla sua morte, perché in quel periodo il cantante era lontano 2,475 miglia dal luogo in cui si suppone sia stato redatto il documento.

Parliamo del 7 luglio 2002, ore 5 del pomeriggio a Los Angeles. A quanto pare, in quei giorni Michael era a New York, impegnato a partecipare a una campagna contro Tommy Mottola, manager della Sony, accusato di razzismo nei confronti degli artisti afroamericani. E il tutto è testimoniato da una serie di foto pubblicate dal sito TMZ (gallery dopo il salto).

In attesa di saperne di più, ariecco LaToya Jackson parlare, parlare e parlare. L’ultima sua intervista è quella rilasciata sul nostro Sorrisi e Canzoni Tv.

Si è trattata di una cospirazione per impossessarsi dei soldi di mio fratello, ne sono certa, ma non voglio influenzare il lavoro della polizia: so chi è stato e giuro ke nn la farà franca. Ricordo Michael magro negli ultimi giorni di vita, ma in salute. Ho sempre pensato però che qualcuno lo stesse drogando, che lo stessero riempiendo di medicinali di cui nn aveva bisogno. In fondo sentivo che gli sarebbe accaduto qualcosa di brutto e che non sarebbe arrivato vivo sul palco si Londra.

E ancora accuse:

Lo hanno spinto ad accettare tutte quelle date, lo hanno manipolato. Avevano il pieno controllo della sua vita, tanto che sono riusciti a estromettere la famiglia: era quasi diventato impossibile raggiungerlo. E subito dopo la sua morte ho saputo che buona parte del suo staff, quella che gli era fedele, era stata licenziata nei mesi precedenti.

Un ultimo riferimento a ‘This is It‘, il film/documentario in uscita il 28 ottobre in tutto il mondo.

Non so se Michael sarebbe entusiasto del film. Lui era un perfezionista, ha sempre voluto dare il meglio al pubblico, e in quel film si mostrano performance molto lontane dalla perfezione che mio fratello ha sempre cercato e che lo ha fatto diventare il mito che tutti conosciamo.

Ma i fan, siamo certi, capiranno e apprezzeranno quest’ultimo dono caduto dal cielo.

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