La querelle riguardante Pamela Prati e l’inesistente Mark Caltagirone ha tenuto con il fiato sospeso mezza italia e risollevato le sorti di molte trasmissioni televisive. Dagospia ci mette del suo rivelando come sarebbe dovuta andare davvero.
E va sottolineato, non si tratta di chiacchiere a vanvera: è l’unica spiegazione che ha un senso se si pensa a come una vera strategia pr possa essere considerata funzionante. Ecco cosa sarebbe dovuto succedere, come spiegato sul sito:
La location del matrimonio c’era, l’abito anche, tre camere prenotate e nessuna partecipazione inviata. Niente documenti, niente partecipazioni, niente testimoni oltre le tre interessate. Niente impediva di vestire Pamela da sposa, fare le foto di rito della preparazione e poi inscenare il mancato arrivo dello sposo davanti alle telecamere di “Verissimo”, che aveva acquistato l’esclusiva per 40 mila euro. Pamela sedotta ed abbandonata all’altare, da sola. Nessun matrimonio. Una notizia da prima pagina e decine di migliaia di euro, per non parlare del valore di scambio delle foto di Pamela in abito da sposa prima dell’assurda, stonata conclusione della sua finta fiaba.
Ovviamente non si può affermare con certezza che sia realmente ciò che è accaduto, ma la spiegazione del blog di D’Agostino è legittima e credibile, senza contare che difficilmente il giornalista sbaglia nelle sue “rivelazioni”. Un piano perfetto davvero, che avrebbe funzionato se i protagonisti avessero preso in considerazione l’idea di agire perfettamente anche nei confronti di tutti coloro che era da pensare avrebbero voluto indagare e capirci di più. E davvero forse, tutti i protagonisti di questa storia sarebbero stati felici.