Una volta era un Re, l’idolo delle folle, l’uomo più forte del mondo, che prendeva a pugni gli avversari e la vita sul quadrato, con la cattiveria di chi tante botte ha preso nel corso di un’esistenza povera e infelice.
Poi arrivarono i soldi ed il successo e Mike Tyson non riuscì a gestire la sua vita, continuamente coinvolto in vicende che poco avevano a che fare con la boxe, pagando in prima persona le conseguenze delle sue azioni.
Un’accusa di stupro e 3 anni di carcere per il più volte campione del mondo, che dalla vita ha avuto molto, ma altrettanto ha perso. Un capitale di 400 milioni di dollari dissipato in alberghi di lusso, belle donne, viaggi e tutte quelle piccole-grandi soddisfazioni che ci può togliere con un conto in banca così consistente. Più volte è caduto, cercando ogni volta di tornare l’Iron Mike che tutti ammiravano. Oggi è in fase di risalita e giura di essere un uomo nuovo.
E’ alla vigilia dei 42 anni e lui stesso ammette che non avrebbe mai pensato di raggiungere quest’età, soprattutto dopo gli ultimi anni che lo hanno visto abusare di alcol e droga, tanto da essere costretto ad un ricovero in clinica per un intero anno.
Da quindici mesi però è un uomo pulito, completamente rinnovato: passa le serate a leggere libri di Tolstoj e Machiavelli. Ed ora vuole riabilitarsi agli occhi del mondo. Lo fa con documentario che presenterà al Festival di Cannes:
Quello che ho visto di me girando il film non mi è piaciuto: la mia violenza, i miei eccessi, il mio rapporto col prossimo. E’ una storia molto umana, di un figlio del ghetto che si smarrisce lungo la strada, una sorta di confessione.
Si confessa Mike e vuole lasciarsi alle spalle un pesante passato fatto di tanta gloria, ma anche di tanta sofferenza.
Ora vuole essere d’esempio per gli altri, vuole mettere la sua esperienza al servizio degli alcolisti e dei tossicodipendenti, gridando al mondo intero che ci si può risollevare dal fondo del pozzo.
Da ragazzo aveva un sogno:
Godere del rispetto del pubblico, vivere agiatamente, essere in pace con me stesso.
I primi due li ha realizzati, per il terzo c’è ancora tanta strada da fare. Auguri Mike!
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