Carfagna-Mussolini tra insulti e minacce

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Foto AP/LaPresse

Tra meno di un mese si dimetterà dalla carica di Ministro delle Pari Opportunità (e  sai che dispiacere!), ma prima di lasciare i banchi del Parlamento Mara Carfagna ha voluto mostrare la parte migliore di sé, insultando a mezzo stampa la collega Alessandra Mussolini:

Quello è stato un atto di cattivissimo gusto che non merita commenti ma che si addice alla persona che l’ha commesso. A Napoli quelle come lei le chiamano vajasse…

L’antefatto in sé ci interessa ben poco (la Mussolini ha fotografato il Ministro mentre parlava col collega Italo Bocchino in aula: beghe politiche che non riguardano certo noi amanti del gossip). Quello che ci interessa a questo punto è il significato che la Carfagna ha voluto dare al termine vajasse.

Eh sì, perché letto da un punto di vista dialettale, vajassa corrisponde più o meno a serva o comunque a donna che abita nei quartieri più poveri della città. Ma andando a scavare nel significato antico, scopriamo che vajassa equivale a prostituta. Qualunque sia il significato, comunque, la Mussolini non ci fa certo una bella figura di fronte all’Italia, così come la Carfagna, che scivola sulla buccia di banana dopo aver tentato per anni di mostrarsi come una vera signora.

E la Mussolini come ha reagito? Beh, prima di tutto ha chiesto la solidarietà (e non solo quella) al presidente della Camera:

E’ gravissimo che il ministro Carfagna rivolga a mezzo stampa gratuiti e volgari insulti a una donna parlamentare. Per questo inqualificabile comportamento, in palese contrasto con le finalità che il ministero delle Pari opportunità persegue, dovrebbe immediatamente rassegnare le dimissioni. Le sue parole e il suo agire sono la conferma che non è in grado di ricoprire una così alta carica governativa. Chiedo a Fini di adottare ogni iniziativa a tutela della onorabilità e della dignità dei deputati che lui rappresenta.

Poi arriva la minaccia diretta:

La Carfagna sappia che alla prima occasione di incontro sarà mia cura replicare ai suoi insulti, guardandola dritta in quei suoi occhioni, che dopo le mie parole, ne sono certa, risulteranno ancora più sbarrati.

Speriamo che qualche paparazzo si aggiri in zona quando avverrà l’incontro-scontro tra le due signore della politica.

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