La morte delle gemelle Kessler, Alice ed Ellen, ha causato molta commozione e tante polemiche. Ricordandoci ancora una volta come sia necessario consentire a tutti di poter prendere le proprie decisioni.

Le gemelle Kessler e quella morte lucidamente pianificata

Queste icone del mondo dello spettacolo italiano degli anni Cinquanta e Sessanta sono morte lo stesso giorno, lo scorso 17 novembre, nella loro abitazione di Grünwald vicino a Monaco di Baviera. Secondo quanto riportato da fonti tedesche come Bild e confermato dall’associazione tedesca per una morte dignitosa, si è trattato di un suicidio assistito.

Una scelta pensata da tempo e portata avanti con piena consapevolezza. E che riflette il legame profondo che ha segnato tutta la loro vita: inseparabili sul palco, nella quotidianità e anche nell’ultimo gesto.

Nel corso degli anni avevano dichiarato più volte che non avrebbero voluto vivere una senza l’altra. E in un’intervista recente avevano detto che la prospettiva che l’una restasse sola sarebbe stata troppo dolorosa da sopportare.

Negli ultimi mesi, da ciò che è stato ricostruito, soprattutto la salute di una delle due si era fortemente deteriorata. Forse è stato ciò l’accelerante della decisione. Le gemelle Kessler hanno pianificato la data della loro uscita di scena e hanno lasciato disposizioni precise anche sul dopo.

Sia per quel che concerne la cremazione e l’unione nella stessa urna con quelle della madre e del loro cane Yello, sia per la loro eredità. Non avendo parenti stretti hanno destinato buona parte del loro lascito a Medici Senza Frontiere.

Decise e serene prima della fine

Un gesto questo coerente con la loro vita sempre elegante e centrata sul rispetto dei diritti umani. In molti stanno criticando la loro scelta ma molti di più la stanno sostenendo. Soprattutto perché per loro l’idea di morire insieme non era un impulso improvviso ma un desiderio coltivato da anni. E maturato con la coscienza della normativa tedesca che consente il suicidio assistito a determinate condizioni.

La Deutsche Gesellschaft für Humanes Sterben ha confermato che le gemelle Kessler hanno agito in autonomia e che la loro decisione è stata priva di coercizioni esterne. Le donne non solo hanno aperto autonomamente la valvola della flebo contenente il farmaco ma hanno confermato con piena salute mentale la loro decisione.

Nelle settimane precedenti hanno sistemato tutto ciò che ritenevano giusto sistemare. Lo scorso ottobre si sono concesse una serata a teatro e hanno scritto lettere e donato anche ad amici che ritenevano davvero tali.

Ed è una forma di non rispetto nei loro confronti parlare di ipotetica depressione non diagnosticata. Forse si dovrebbe puntare invece al raggiungimento in ogni Stato della possibilità di un fine vita di questa tipologia. Controllato dal punto di vista legale e medico.

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Ultimo aggiornamento: Novembre 19, 2025

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