Taricone, questione di doping

di Redazione 3


O’ guerriero è (ancora) tra noi. Non c’è rivista in cui Pietro Taricone non abbia deciso, in questi giorni, di esserci. Prima il racconto dei suoi turbamenti d’amore su Grazia superati grazie a sua figlia Sophie:

Lei viene prima di tutto. Per merito suo allenarsi a perdonare è diventato quasi un gesto automatico: è come farsi un muscolo in palestra, ci si allena all’amore. Amo allo stesso modo solo mia figlia. Non credo più all’assoluto, ma al compromesso.

Ora invece tocca a Men’s Health raccogliere altra polvere, come quando si decide di rassettare casa e dare una bella pulita ovunque.


La crisi di Petro non è infatti solo di affetti, come lui sottolinea, ma anche di ormoni. Non si tratta di robe sessuale, sia chiaro, visto che a parlare con tanta facilità è uno che, in passato, è riscorso al doping per i suoi muscoli… evvai allora con le sue dichiarazioni (mica tanto) shock:

Ritengo che per troppo tempo si sono sottovalutati gli effetti del doping in palestra. Sono un ex body builder e ho visto persone prendere di tutto e poi stare male. Io stesso ho avuto effetti assurdi sulla forza. Prendevo ormoni e dopo venti giorni ho iniziato ad avere delle brutte macchie sulla schiena, come dei brufoli. La pelle era molto più grassa. E ho iniziato a soffrire di dolori articolari. Soprattutto alle ginocchia, perché non puoi sollevare 160 kg di squat se sono tarate su 120 kg. anche una strana sensazione di dipendenza. Alla fine è stato il corpo a dirmi: No, non puoi farlo! Su 8-9 amici cari che si sono preparati in questo modo, tutti – e dico tutti – hanno avuto piccoli infarti.

E lui no, lui è ancora qui. Questo sì che è un segnale, questo sì che vorrà dire qualcosa. Taricone, messia della gente tutta muscoli e niente cervello, rivelati finalmente a noi.

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