Era l’ultimo giorno dell’anno. Su Raiuno, a Rimini, presentava Carlo Conti. A sorpresa, decidono di chiamarci sul palco per il brindisi di mezzanotte. Noi avevamo una canna in una mano e un petardo nell’altra. Così facevamo un tiro di canna e poi fingevamo che il petardo fosse un sigarone.
Eravamo dalle sue parti, a Lizzano in Belvedere, lo incontro in pizzeria. La sua pizza tarda ad arrivare e la gente dice: “Ma sono pazzi, c’è Vasco Rossi e non gli portano subito da mangiare?”. A me arriva la pizza, allora gli urlo: “Se vuoi, ti do una fetta coi carciofini, perché non mi piacciono”. Lui accetta e mi dice di avvicinarmi.
Il giorno scelto era il 14 febbraio, San Valentino. L’anno era il 2002 o il 2003, non ricordo. Il viaggio di nozze fu sulla Route 66, super rock’n’roll. Di notte mi vennero gli incubi più spaventosi. Ero terrorizzata, mi ero sposata. Perché l’avevo fatto?. Il giorno dopo, dramma. Scagliai le rose fuori dal finestrino, nel deserto. Me la presi con Ale. Lo incolpai di tutto.