Jackson, il fratello perdona il medico assassino

di Redazione Commenta

Michael Jackson

Sembra che la polizia di Los Angeles, dopo quasi tre mesi di lavoro, abbia messo la parola ‘fine’ alle indagini sulla morte di Michael Jackson. Il Dottor Conrad Murray, colui che somministrò i farmaci che provocarono il decesso di Mcihael, resta l’unico indagato. Occorreranno comunque almeno altre due settimane per assemblare le varie prove contro di lui – compreso l’intervento di alcuni detective chiamati nelle indagini – prima di passare all’arresto.

Intanto, in un’intervista (ancora!) rilasciata ieri al Mirror, il fratello Tito Jackson ha affermato di aver perdonato Murray.

Come esseri umani dobbiamo perdonare. Questo è il mio credo, è ciò che dice Dio, quindi bisogna perdonare.



Anche se, nell’intervista rilasciata solo due mesi fa, dichiarava:

Credo sia Murray andato in panico quando ha visto che mio fratello non si risvegliava. Credo che si sia reso conto di essere nei guai fino al collo e ha cercato in tutti i modi di rianimarlo. Non so quanto tempo abbia impiegato per chiamare i paramedici, ma credo, che se lo avesse fatto subito mio fratello sarebbe ancora vivo.

Oggi Tito spiega di aver amato profondamente il fratello.

Mi manca continuamente. Percepisco sempre il vuoto che ha lasciato. Non riuscirò mai ad accettare questa tragedia. In famiglia ci facciamo coraggio a vicenda, ci supportiamo in questo momento diffiicle. I figli di Michael stanno abbastanza bene. Mia madre sta facendo un buon lavoro con loro. Stanno con i cugini, giocano. Insomma, pian piano cercano di tornare alla normalità, ma sentono tanto la mancanza del papà.

A proposito del tour che terrà in Inghilterra in questi giorni come artista di supporto per l’artista soul Gladys Knight, Tito ha infine confermato:

Mi esibirò in alcuni pezzi dei Jackson Five, ma in nessuno di quelli di Michael. Nessuno può interpretare una sua canzone come Michael e io non ci proverò.

Ben detto.

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