Joe Jackson: sono arrabbiato. Ecco la sala giochi di Michael

di Redazione Commenta

Joe Jackson - Michael Jackson

Parole, parole, parole. Come quelle di Joe Jackson, papà di Michael che, per l’ennesima volta, è intervenuto spiegando che qualcuno dovrà pagare per la prematura scomparsa del figlio. A seguito della dichiarazione del medico legale che venerdì scorso ha definito la morte di Jackson come omicidio, Joe ha spiegato al Today show che vuole sia fatta giustizia.

Qualcuno dovrebbe pagare… non solo qualcuno, ma tutti quelli che sono stati coinvolti dovrebbero pagare. Non dico i dottori. Tutti coloro che sono coinvolti.

Quanto alle causa della morte del figlio – intossicazione da Propofol e altre benzodiazepine – Joe ha detto:

Sono arrabbiato perché non sapevo che stesse accadendo tutto questo, non sapevo che stesse prendendo quelle medicine, è la prima volta che ne sento parlare.

Intanto c’è ancora la possibilità di trascorrere un po’ di tempo nel magico mondo di Michael. Almeno virtualmente.


E allora sedetevi e preparatevi a vedere qualcosa di incredibile come l’iniziativa di Pinsane.com. Un progetto inaugurato lo scorso maggio sul web, ma che ha iniziato ad avere milioni di accessi soprattutto dopo la morte di Michael.

Sul sito è possibile infatti assistere a un vero e prorpio virtual tour della sala giochi di Michael. Per intenderci, ecco tutti gli oggetti che popolavano Neverland, il ranch da mille e una notte del cantante. Videogiochi, flipper, stampe, statue, mobilia, e poi cimeli di cinema, fumetti e cartoni animati, degni di un collezionista. Un ‘trasloco’ durato tre mesi che richiese il lavoro di più di 30 uomini contemporaneamente.

Un mondo dorato che Michael fu costretto ad abbandonare qualche anno fa, dopo l’ultimo processo. Così, nel dicembre del 2008, oltre 2000 pezzi furono portati a Beverly Hills per esssere venduti all’asta. Asta poi bloccata all’ultimo momento dalla Los Angeles Superior Court, tanto da trasformare tutta questa meraviglia in una esposizione pubblica dalla durata di dodici giorni. Rifatevi gli occhi.

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