Samantha De Grenet vince la battaglia contro i siti hard

di Redazione Commenta

Il Web: che mondo! Ci puoi trovare di tutto dentro: basta un click e si ha l’intero universo a portata di mano.Vuoi sapere che numero di scarpe aveva il primo uomo che calpestò il suolo lunare o di che colore erano gli slip di Colombo quando scoprì l’America? No problem, trovi tutto sul Web.

Può anche capitare però, durante la navigazione, di incontrare la propria foto che, senza alcuna autorizzazione (e ci mancherebbe!), è usata da siti pornografici per attirare visitatori.

E’ ciò che è successo a Samantha De Grenet che, stanca di veder sfruttata la propria immagine come specchietto per le allodole, è ricorsa al tribunale.


Ad un anno e mezzo di distanza dalla denuncia, può dire di aver vinto la sua battaglia, essendo riuscita a mettere fine allo sfruttamento della sua immagine per scopi diversi da quelli della semplice informazione.

E non è la prima volta che Samantha si trova a dover dimostrare la sua estraneità al mondo della pornografia.

Già nel 2002 aveva intentato una causa contro “Tv Tabù”, una rivista hard, che aveva osato pubblicare alcune foto che la ritraevano completamente nuda.
La cassazione stabilì che quelle foto potevano essere pubblicate da una “normale” rivista, ma non da una rivista porno, perché in quel caso entra in gioco la malizia e viene screditato il nome del soggetto.

Certo che se uno evitasse di farsi fotografare senza veli, magari potrebbe evitare certe brutte sorprese.
Per carità, sono d’accordo con lei sul non voler essere accostata al mondo della pornografia, ma un nudo, per quanto artistico, è sempre un nudo!

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