Isabella Ferrari, un passato da velina

di Redazione Commenta

isabella-ferrariE’ una Isabella Ferrari a tutto tondo quella che si racconta alla rivista A, accettando di parlare anche di aspetti molto privati della propria vita, a partire dal rapporto con l’ormai storico compagno Renato De Maria:

Stiamo insieme da 13 anni. E’ chiaro che il rapporto si sia trasformato. Ma non voglio parlare di me in particolare. Ogni coppia ha la sua storia. Però, per racconti di vita vissuta, potrei quasi dichiararmi un’esperta. […] Non penso che due persone che si amano debbano riuscire a darsi tutto quello di cui hanno bisogno. Mi sono liberata da quell’ideale romantico, portare l’altro per forza a me. Amare l’altro è lasciarlo dove vuol stare. E questo mi piace che sia reciproco.

E ancora:

Io sono così impaurita dalla vita, da tutto quello che ti può succedere, che cerco di stare centrata, cerco di darmi delle spiegazioni. E poi ho avuto la fortuna di incontrare una persona che ha tenuto vivo il rapporto, ha continuato a rinverdire il suo essere uomo e il mio essere donna.

L’intervista vira poi su argomenti che hanno attirato la curiosità negli ultimi mesi, come il caso NoemiBerlusconi, che ha riempito pagine e pagine di giornali:

Non mi piace entrare nella logica che ognuno dice la sua e tutto finisce in piazza. Posso soltanto dire che in Italia si fa sempre di più un uso propagandistico e superficiale della donna. Io non voglio mettere al rogo la bellezza, uno può essere bello ma anche pensante, però l’immagine delle ragazzine che ne viene fuori è spaventosa.

E dire che anche lei all’inizio era apprezzata solo per la bellezza, non avendo la possibilità di mostrare quanto valesse realmente:

Sono stata una ragazzina che ha iniziato con una sigla tv, non facevo praticamente niente se non mostrare la mia bellezza. Quella che oggi si dice una velina. Per questo non trovo giusto demonizzare la bellezza. L’importante è però volere lasciare un segno, essere curiosi, imparare, guardare altrove. Adesso penso di essere stata fortunata, se non mi sono mai montata la testa lo devo alla mia famiglia, a come mi hanno cresciuta. Però sono partita grazie alla bellezza non al talento.

Poi per fortuna è uscito fuori anche quello.

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