Addio a Carla Fracci, stella leggendaria del balletto

di Valentina Cervelli Commenta

Un addio di quelli che fanno male quello che oggi il mondo della danza e l’Italia intera danno a Carla Fracci, morta a 84 anni: l’etoile non ha mai lasciato del tutto il palco che l’ha resa famosa e questo porta tutti a considerare la sua morte un avvenimento ancora più difficile da superare.

morta carla fracci

Stella sui palchi di tutto il mondo

A portarla via dall’affetto dei suoi cari e di tutti gli estimatori del mondo del balletto è stato un tumore con il quale la donna combatteva da tempo e che aveva affrontato con il massimo riserbo, senza dire nulla. E’ in questi momenti che viene facile ricordare il fatto che poeti come Eugenio Montale l’avessero definita “eterna fanciulla danzante” cogliendo perfettamente nel segno.

Sono molte le ballerine talentuose italiane che hanno calcato i palchi di tutto il mondo, ma Carla Fracci è senza dubbio nell’immaginario collettivo unica nel suo genere, capace di muoversi a suo agio sia sui palchi del balletto classico che su quelli della televisione, dove in passato ha fatto anche escursioni capaci di lasciare il segno in programmi popolari come Amici di Maria De Filippi. Fare l’elenco di tutti i palchi che ha calcato  prenderebbe davvero tanto tempo, ma è impossibile non ricordare come questa ballerina straordinaria abbia avuto la possibilità di ballare con artisti del calibro di Erik Bruhn, Rudolf Nureyev, Mikhail Baryshnikov, o ancora con star del calibro di Paolo Bortoluzzi e Amedeo Amodio.

Un destino segnato dalla danza

morta carla fracci

Con Carla Fracci se ne va un’icona che negli anni è stata in grado di fare interessare al balletto classico anche coloro che con questo mondo non avevano troppa dimestichezza. Nata il 20 agosto del 1936 a Milano, questa bambina magrolina ma piena di vita incontrerà quello che diventerà poi il suo futuro grazie a degli amici di famiglia che all’età di 10 anni la vedono ballare. La bambina viene quindi iscritta da genitori alla Scuola di ballo del Teatro alla Scala e pian piano, con il passare del tempo viene sempre più notata dalle sue insegnanti: tanto che a 12 anni diventa una comparsa n “La bella addormentata” con Margot Fonteyn.

Si può quasi dire che il resto e storia, dopo la promozione nel 1958, a soli ventidue anni, a prima ballerina della Scala. Nonostante le numerose parti interpretate, quella che rimane più impressa nella memoria collettiva è quella di Giselle, considerato il suo personaggio per la passione del trasporto con il quale è sempre stata in grado di interpretarlo.

Oggi il cielo con questa la nuova stella, il mondo della danza perde una delle sue più lucenti sul palco.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>