L’autobiografia di quel gran tirchio di Sean Connery

di Redazione 2

Settantotto anni ben portati e un fascino che ha fatto innamorare diverse generazioni di donne. A giorni uscirà la sua autobiografia (il 25 agosto prossimo, giorno del suo compleanno) intitolata Essere uno scozzese. Parliamo di Sean Connery, lo 007 del grande schermo, l’attore che per anni è stato uno dei sex symbol europei, capace di far concorrenza ai grandi miti del cinema a stelle e strisce.

Nel libro Sean racconta la sua vita, da quando povero e squattrinato faceva ogni tipo di lavoro per guadagnare qualche sterlina fino alla consacrazione a mito del cinema, grazie soprattutto alle sue interpretazioni dell’agente segreto più famoso del mondo.

Ma c’è una cosa che Connery evita di raccontare nel libro, ovvero la sua riluttanza nell’aprire il portafogli. In parole semplici e comprensibili, l’attore viene descritto come un gran tirchio, ma nel libro non c’è neanche un accenno a questo suo piccolo difetto.


A farcelo notare è il Daily Mail, che riporta anche degli aneddoti curiosi sulla tirchieria di Connery, affermando ad esempio che l’attore ha sempre scelto i film non seguendo la validità del progetto, ma solo ed esclusivamente in base al guadagno che poteva ricavarne. E ancora: lo sapevate che l’attore scozzese compra gli abiti solo durante i saldi e che il la macchina più lussuosa che si è concesso è stato un camper Volkswagen?

Ma non finisce qui. Si sa che i divi devono sottoporsi all’assalto dei fans che spesso attendono ore ed ore solo per ottenere un autografo del proprio attore preferito. Ebbene Sean Connery non ha mai amato concedersi al pubblico. Una volta un amico gli chiese perché fosse tanto “allergico” a lasciare la sua firma su un foglietto. Risposta:

Non mi pagano per questo.

Hai capito il furbetto? Ma l’avarizia di Sean non ha risparmiato nemmeno la famiglia. E’ di qualche tempo fa la dichiarazione della ex moglie, Diane Cilento, che ha accusato duramente l’attore di non aver mai aiutato economicamente il figlio Jason per l’avvio della carriera di attore e regista.

Insomma pare che Connery non conosca proprio il significato della parola generosità. Del resto l’autobiografia si intitola Essere uno scozzese e se fosse generoso che scozzese sarebbe?

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