Nancy Brilli ammette i ritocchini

di Redazione Commenta

Attendevamo questo momento da quando abbiamo saputo che si portava a letto un chirurgo estetico, ma lei ci ha messo un bel po’ ad ammettere i ritocchini.

Lei è Nancy Brilli, che ha scelto la rivista OK Salute per confermare ciò che sospettavamo da tempo, ovvero che dietro quella faccia da eterna ragazzina si nascondesse in realtà l’opera del suo Roy De Vita.

E la scelta della rivista alla quale affidare le confessioni è più mai indicativa, visto che la nostra cara Nancy nel corso di tutta l’intervista cerca di archiviare il tutto sotto la voce “salute” invece di ammettere un vezzo comune a molti:

Rughe? Inutile combattere contro i mulini a vento. Spuntano, si infittiscono, segnano il viso. Allora, visto che la medicina ci viene incontro e non mancano le tecniche: correggiamole. Ho detto correggere, non cancellare. Sì, sono favorevole agli interventi estetici, purché soft e purché puntino a ripristinare la bellezza autentica di un viso rispetto alla sua età anagrafica. Più che chirurgia, mi piace chiamarlo restauro conservativo.

E ancora:

L’ho già provato. L’anno scorso ho interpretato un personaggio che pesava 140 chili o giù di lì. Ho recitato per quattro mesi con addosso, in viso, una maschera di silicone pesantissima. Tutti i giorni otto ore di set. La pelle soffocava e si disidratava sotto quella cappa. Quando abbiamo terminato le riprese, nonostante i quintali di crema che mi spalmavo mattino e sera, sembravo un tacchino. Non ci ho pensato due volte. Mi sono sottoposta a quelle che la gente chiama punturine e che i medici definiscono biostimolazione: microiniezioni su viso e collo a base di un precursore dell’acido ialuronico, la glucosamina, e di vitamine. Per le rughe d’espressione intorno agli occhi e sulla fronte non intendo fare niente. Le ho da quando ero adolescente. Botox? Vade retro, please.

Occhio Nancy, che così il tuo Roy rischia di diventare un disoccupato di lusso. E allora ecco la correzione del tiro:

Il mio non è ostracismo assoluto. Il botulino, tanto demonizzato, se iniettato da un professionista e con tutte le cautele del caso, può andare bene per chi non fa il mio mestiere. Io però con la faccia ci lavoro, devo avere il controllo di ogni singolo muscolo: non posso sembrare un cerbiatto impagliato, con l’espressione fissa. Per questo non lo sceglierei mai.

Staremo a vedere tra qualche anno.

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