Schwarzenegger: basta con le spie negli ospedali!

di Redazione Commenta

Alla faccia dell’efficienza! Avevamo già parlato di gole profonde all’interno degli ospedali americani in merito alla vicenda di Britney Spears, in seguito alla quale erano stati presi seri provvedimenti nei confronti di diversi medici ed infermieri, per violazione della privacy. Pensavamo però che si trattasse di un caso isolato, vista la notorietà del soggetto e, soprattutto, la facilità con la quale si vendono informazioni che la riguardano.

Scopriamo invece in questi giorni che la Ucla Medical Center è un covo di spie, pronte a sbirciare in tutte le cartelle cliniche dei personaggi famosi per poi rivendere le informazioni alla stampa.

Il caso è finito nelle mani del governatore della California, Arnold Schwarzenegger, interessato direttamente dalla questione, visto che anche il nome di sua moglie, Maria Shriver, figura tra quelli “spiati” dal personale curioso.


Le cartelle cliniche dei pazienti dovrebbero essere riservate, niente eccezioni. Nessuno dovrebbe temere che personale non autorizzato abbia accesso ai propri documenti medici.

Bella scoperta: la privacy è diritto sacrosanto, ma a quanto pare negli States non si aspetta altro che il ricovero di qualche nome famoso per poter arrotondare lo stipendio.

Pensate che Farrah Fawcett, protagonista qualche anno fa della fortunata serie Charlie’s Angels, è caduta nella trappola per ben due volte. Nel 2006 la notizia del suo cancro finì su un blog ( ma all’epoca si disse che era stato un paziente a spifferare tutto), mentre recentemente un paio di tabloid americani hanno pubblicato indiscrezioni sul ritorno della malattia, prima ancora che l’attrice avesse il tempo di avvertire la famiglia.

E pensare che Farrah aveva cercato di evitare in ogni modo fughe di notizie, facendosi ricoverare sotto falso nome! Ora dall’ospedale assicurano che il responsabile è stato rimosso dal suo incarico (pur non rivelando il suo nome “per motivi di riservatezza”, pensate un po’!), ma resta comunque la violazione di un diritto fondamentale della persona.

L’unica consolazione per la Fawcett è quella di non essere sola in questa triste storia, visto che almeno altre 60 persone (la metà personaggi famosi) hanno subito lo stesso trattamento.

Riuscirà Schwarzenegger a risolvere la faccenda? Dai Arnold, fatti valere! E se ti capitasse di beccarti un raffreddore, stai lontano dalla Ucla!

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