Boy George: al via il processo per sequestro e violenza!

di Redazione 3

Lo riconoscete? E’ l’inimitabile Boy George, icona musicale degli anni ’80 e voce dei Culture Club, noto al grande pubblico per le sue performance vocali, ma anche per le inclinazioni particolari tra le lenzuola, che gli hanno procurato non pochi guai nel corso degli anni.

E proprio una vicenda legata alle sue tendenze sessuali è finita in un’aula di tribunale, costringendolo a rispondere di sequestro di persona e violenza sessuale.

Il processo si è aperto nei giorni scorsi alla Snaresbrook Crown Court di Londra, dove il cantante si è presentato insieme al suo avvocato, Adrian Waterman, per declinare le sue generalità (il suo vero nome è George O’Down), confermare di aver compreso i termini dell’incriminazione e dichiararsi colpevole o innocente (indovinate quale delle due ha scelto?). All’uscita dal tribunale ha salutato i fan che lo aspettavano, prima di allontanarsi sul suo SUV nero.


Che avrà combinato di tanto grave per essere trascinato in un’aula di tribunale? I fatti risalgono all’aprile dello scorso anno, quando Boy attirò Auden Carlsen, modello fotografico, nella sua villa di Shoreditch, pagandolo 400 sterline per fargli delle foto.

Ma le sue intenzioni evidententemente erano ben diverse e, subito dopo gli scatti sexy, si è scatenata la violenza del cantante, che avrebbe spinto il giovane contro un muro e lo avrebbe incatenato con l’aiuto di un complice, abusandone ripetutamente, anche con oggetti sadomaso.

La notte di terrore del povero Carlsen si è conclusa alle prime luci dell’alba, quando è riuscito a liberarsi, approfittando di una breve assenza di Boy, e a chiamare la polizia.

Sarà tutto vero o qualcuno cerca di approfittare della notorietà di Boy George per spillargli un bel po’ di sterline? Lo sapremo, forse, alla fine del processo. Intanto lui promette battaglia e l’avvocato ha detto davanti ai giudici che il suo assistito aveva una scusa “legale” per privare temporaneamente della libertà il modello. Cosa nascondi Boy? Muoriamo dalla curiosità, non farci stare sulle spine!

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