Janet Jackson: sono un’icona gay e me ne vanto!

di Redazione Commenta

Si avete letto bene, Janet Jackson, pur essendo felicemente fidanzata da anni con il produttore musicale Jermaine Dupri, è considerata un simbolo per gli omosessuali di tutto il mondo, tanto che dopodomani riceverà il premio Vanguard in occasione del 19° Evento Annuale per l’Alleanza Gay e Lesbica contro la Diffamazione.

Dai ragazzi, adesso non cominciamo con i soliti discorsi sui finti fidanzati usati solo come coperture per non ammettere la propria tendenza sessuale. Perché l’hanno scelta? Ve lo facciamo sentire dalla sua stessa voce:

Penso sia per il mio impegno nella lotta contro I’AIDS e per il sostegno che ho dimostrato loro nel corso degli anni.


Già, Janet Jackson non si crea problemi di questo tipo, né ha paura delle malelingue che potrebbero ricamare su un suo presunto segreto. Del resto è in buona compagnia, visto che prima di lei il premio è stato assegnato a stelle del calibro di Charlize Theron, Elizabeth Taylor, Jennifer Aniston, Whoopi Goldberg, Antonio Banderas e Liza Minnelli.

Tutti gay? No, tutta gente poco permlalosa, che riesce a scherzare su determinati argomenti e non se la prende se viene additata come appartenente all’universo omosessuale.

E Janet ne sa qualcosa di etichette dovute alla sua ambiguità sessuale, ma ha anche una spiegazione:

Forse proprio perché ho carattere. Non saprei. Forse vogliono dare una spiegazione alla mia forza. Come se non fosse possibile essere donna ed essere forte, e volessero trovare una giustificazione.

Ma se fosse veramente lesbica, quale sarebbe la donna con cui vorrebbe avere una relazione? In proposito non ha dubbi la 41enne cantante americana:

Sicuramente direi Alicia Keys. La trovo fantastica.

Ottima scelta, chissà cosa ne pensa il suo Jermaine… E se lui le confessasse una relazione con un altro uomo?

Mi dispiacerebbe perché vorrebbe dire che non potremmo più stare insieme. Se gli piacessero davvero gli uomini, mi farebbe soffrire molto, perché lo perderei.

Insomma, niente menage a tre. Essere l’icona dei gay ci può può pure stare, ma ritrovarsene uno tra le lenzuola non deve essere un’idea tanto allettante!

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