Claudia Pandolfi racconta il suo dramma

di Redazione Commenta

Trascorrerà in ospedale la Festa della Liberazione, quando invece poteva starsene in pantofole davanti alla tv o organizzare un picnic fuori porta, ma alla fine Claudia Pandolfi deve anche ringraziare la sua buona stella se l’investimento da parte del fotografo non le ha procurato conseguenze più gravi. Ora sta meglio e collabora con la Polizia, raccontando quei drammatici momenti:

Sapete perché mi ha fatto finire in ospedale? Perché non volevo che scoprisse dove abito. Era tutto il giorno che mi seguiva. Alla fine non ce l’ho fatta più, l’ho affrontato. Gli ho detto: “Allora? Che vogliamo fare? Mettiamoci d’accordo. Fammi due foto, e così la facciamo finita”.

Tentativo fallito, perché il paparazzo, Mauro Terranova, non voleva proprio saperne di allontanarsi:

“Io faccio come mi pare”, mi ha detto, e allora l’ho avvertito che avrei chiamato la polizia. Ha perso il controllo, mi ha sparato addosso lo spray al peperoncino. Non vedevo niente, avevo la mano incastrata nel finestrino dell’auto. Mi sono appoggiata con l’altra nel tentativo di liberarmi, ma lui è partito. Forse non ho nemmeno urlato. Ricordo solo che mi sembrava di fare surf.

Intanto il paparazzo si gode il suo quarto d’ora di celebrità in una cella di Regina Coeli e verrà chiamato a rispondere di lesioni gravissime ed uso di arma impropria. Che dite, ora la smetterà di tallonare da vicino i vip?

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