Briatore: l’Italia va bene solo per le vacanze!

di Redazione 1

flavio_briatore

Dici Flavio Briatore e pensi al lusso, agli yachts, alle feste mondane. al ricco mondo della Formula 1 ed ai soldi che scorrono a fiumi verso le sue tasche. Ma Flavio Briatore non è sempre stato il nababbo che tutti conosciamo e deve gran parte della sua fortuna all’incontro con Luciano Benetton, che lo “convinse” a lasciare il suo posto di assicuratore:

Ho iniziato a fare l’agente immobiliare ed anche l’assicuratore, cercavo di vendere polizze assicurative agli amici. Ero diventato un professionista in questo settore e lavoravo per una grande compagnia di assicurazioni. Dopo mi sono trasferito a Milano quando avevo ventisette o ventotto anni: lavoravo in Borsa e successivamente ho conosciuto Benetton, attraverso altri amici, ed ho iniziato a lavorare per le sue aziende negli Stati Uniti.

E’ l’inizio di una lunga intervista concessa ad Affaritaliani, nella quale il team manager della Renault accetta di parlare di amicizia, lavoro e famiglia, a cominciare proprio dal rapporto con Benetton, l’uomo che ha contribuito a cambiare in meglio la sua esistenza:

Voglio essere ottimista… Chissà, forse se non avessi conosciuto Benetton, avrei potuto far meglio. Io sono riconoscente perché  per me l’amicizia è molto importante e Luciano è un vero amico.

Riconoscente si, ma anche consapevole di aver lavorato sodo per arrivare dov’è, specie quando Benetton decise di buttarlo nel marasma della Formula 1. Flavio ricorda che in quel periodo si alzava alle 6 del mattino e rientrava a tarda sera, così stanco da non avere neppure la forza di infilarsi il pigiama:

Però, malgrado la fatica, ero contento dei risultati e neanche il clima tetro di Londra riuscì a farmi desistere dai miei obiettivi. Ho ottenuto grandi risultati in F1, prima con Schumacher e dopo con Alonso. Sono soddisfatto.

Soddisfatto del suo lavoro e felice di trascorrere gran parte dell’anno tra un continente e l’altro, per poi far ritorno alla sua base londinese. E l’Italia?

Non tornerei a vivere in Italia perché c’è troppa meritocrazia. L’Italia va bene solo per le vacanze.

Povera Italia, madre di figli ingrati!

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