Michael Jackson, no ai funerali a Neverland

di Redazione Commenta

Michael Jackson

Diatribe su diatribe anche per l’organizzazione di un funerale. E così Michael Jackson, o meglio la sua famiglia, non trova pace. A partire, come vi abbiamo già anticipato, dal no che è arrivato circa la sepoltura dell’artista nel suo ex ranch Neverland. Jermaine, fratello maggiore di Michael, è incredulo. Intervistato in lacrime dalla NBC proprio davanti alla proprietà, ha spiegato:

Questa è la sua casa, l’ha creata lui. Perché non dovrebbe stare qui? Io avverto la sua presenza. Ha costruito questo posto con il suo amore e si puo’ facilmente avvertirlo.

Intanto, dopo esser stata smentita la veglia funebre di domani, sembra quasi certo che i funerali di Jackson si terranno a Los Angeles martedì prossimo allo Staples Center, dove Michael stava provando proprio in queste settimane il suo prossimo tour.


La cerimonia dovrebbe avere inizio alle 10 ora locale ma non è ancora chiaro se e quanti fan potranno accedere alla struttura. Si parla di schermi giganti montati all’esterno per un ultimo saluto. Ma la famiglia continua a non confermare nulla e a trincerarsi dietro a un:

Non vi sarà alcuna esposizione pubblica o privata. I programmi concernenti una cerimonia pubblica sono in via di definizione e li annunceremo presto.

Intanto si scopre uno degli ultimi sogni di Jackson: disegnare una linea di abbigliamento. A parlarne è stato il suo amico stilista Christian Audiger:

Stavo lavorando con lui sul merchandising e stavamo per lanciare una nuova linea di abbigliamento. La collezione era basata su vari tipi di merchandising e su prodotti differenti, c’erano anche degli accessori. Quello che Michael voleva da me erano le t-shirts e svariati tipi di cappelli. Era un mix che rappresentava sia il vero Michael Jackson che il suo alter ego, il King Of The Pop. Un mese e mezzo fa, ho cenato a casa sua e lui stava in perfetta forma ed era davvero eccitato e felice di venire a Londra per i concerti. Alla luce di questo, quello che è accaduto è ancora più triste.

Vero, verissimo.

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