I miei genitori non mi hanno spinto al tennis. Mio padre Roland e mia madre amavano giocare e io passavo ore a guardarli. Allora ho voluto giocare anch’io. Ho vinto il mio primo torneo a 9 anni, a 13 quelli del college. I miei però facevano molti sacrifici e allora decisi di diventare professionista a 14 anni.
Il giorno prima della finale con la Navratilova litigai con mio padre. Stava per picchiarmi e io uscii dalla stanza, sapendo che non avrebbe avuto il coraggio di farlo in pubblico. Martina era alloggiata nell’appartamento di fianco, entrai e cercai di chiamare un taxi. Il trainer di Martina cercò di aiutarmi con qualche numero di telefono, ma lei mi guardò appena di sfuggita.
Ho sempre sentito dentro di me la chiamata ad aiutare quelli che hanno bisogno. E’ nella mia anima fin da quando ero bambina. I miei genitori non andavano in chiesa e non c’era una Bibbia nella nostra casa, ma per qualche ragione sentivo che Dio mi aveva fatto il regalo della fede.
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