Non so da dove siano uscite fuori queste voci, evidentemente non sono stato io a parlarne.
La presenza numero 100 non significa fine della nazionale, almeno per quanto mi riguarda. Quando ho salutato il pubblico uscendo dal campo è stato solo un gesto per ringraziare degli applausi, non un addio. Il modo in cui sono stato accolto quando sono entrato in campo è stato fantastico. Perché ti aspetti una cosa del genere dai tuoi tifosi, non dagli avversari. Mi hanno concesso una incredibile standing ovation.
Se avessi potuto scegliere un altro stadio oltre a Wembley dove avrei voluto toccare quota 100 presenze, questo è proprio lo Stade de France di Parigi, perché qui ha giocato Zinedine Zidane. E poi Parigi è una delle mie città preferite ed io ho anche una casa nel sud della Francia. Ma questa non sarà l’ultima tappa della mia carriera. Voglio andare avanti, la coppa del mondo del 2010 resta un mio obiettivo. Sono una persona ostinata e se fisso un obiettivo, faccio di tutto per raggiungerlo.