Fabrizio Corona, la madre: rovinato da un incontro

di Valentina Cervelli Commenta

Si era sentita parlare poco la madre di Fabrizio Corona negli ultimi tempi: il raffreddamento dei rapporti tra i due è stato cosa reale e pesante per entrambi. Approfittando dell’invito a “Non è l’Arena” di Massimo Giletti la donna ha tentato di difendere il figlio spiegando alcuni retroscena.

Secondo Gabriella Previtera la colpa di tutto e della nascita del “personaggio” di Fabrizio Corona deriva da un incontro fatto in passato dal figlio che ha causato un cambiamento devastante nell’uomo, passato da giovane di belle speranze a persone ossessionata dal “dio Denaro“. La donna non fa nomi, ma sostiene che tutto sia partito da quel momento e spiega riguardo al loro rapporto:

Prima c’era un grandissimo amore e stima reciproca… Poi ultimamente si è allontanato da me perché io rappresento per lui la sua coscienza, tutto quello che lui era, che io desideravo che fosse. È come se lui mi tenesse a distanza per proteggermi. Io sono qui perché lei ha aiutato Fabrizio e ha cercato di far emergere la sua parte bella. Ha dato a lui la possibilità di fargli fare cose belle riempiendomi d’orgoglio. Fabrizio ha avuto una bella adolescenza, poi ha avuto un lungo periodo disastroso in cui si è perso, ma io ho la certezza che ci sarà un’altra tappa nella sia vita dove lui sarà un uomo vero e capace di essere diverso.

Ben presto Corona dovrà aver a che fare con il Tribunale chiamato a decidere se dovrà rimanere in carcere o potrà uscire nuovamente. Parlando del figlio la donna sottolinea:

Non voglio che soffra ancora, deve lasciare il personaggio Corona. Fabrizio è destinato a soffrire ancora perché il suo personaggio va contro le regole e non può non osservarle, ma lui non lo capisce e non c’è nessuna possibilità di farglielo capire. Adesso che sono andata a trovarlo ha preso consapevolezza che questa volta ha esagerato ed è stato carnefice di se stesso. Lui deve essere curato, sono anni che lo dico. Non si rende conto che certi comportamenti lo portano in carcere.

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