Cecchi Gori raggirato dal giudice e dalla maga!

di Redazione Commenta

Ma come è possibile che un uomo di mondo come lui si faccia raggirare dalla prima che capita? D’accordo, non sarà un campione di scaltrezza, ma perfino un bamboccione come lui avrebbe dovuto accorgersi che dietro tutte quelle attenzioni c’era solo il tentativo di renderlo succube.

Il pollo di turno risponde al nome di Vittorio Cecchi Gori, che in questo periodo è rinchiuso in una cella in attesa di processo, per i noti fatti legati al fallimento di una società. E per una volta non ci tocca parlare di lui in quanto imputato, ma come vittima di un raggiro bello e buono da parte di una donna che lo teneva completamente in pugno.

E chi sarà mai la femme fatale che gli ha fatto perdere la testa? No, ragazzi, nessun inciucio amoroso. Stavolta si tratta di un magistrato, Luisanna Figliolia, che usava ogni arma in suo possesso per tentare di controllare ogni decisione del produttore.


La vicenda è venuta alla luce quasi per caso, in seguito ad una denuncia fatta dal collaboratore filippino di Cecchi Gori, minacciato con un’arma dal segretario dello stesso produttore, Pino Lattari. Motivo della minaccia? Il signor Lattari avrebbe avuto una relazione con Mara Meis, convivente di Vittorio, e temeva che il domestico potesse spifferare la storia.

Non ci è dato sapere se la signora Meis cornificasse veramente il povero Vittorio, ma nel corso dell’inchiesta è saltato fuori il nome della Figliolia, assidua frequentatrice di Palazzo Borghese. E la procura ha voluto vederci chiaro in questa “amicizia” così profonda, scoprendo che la signora aveva ricevuto parecchi regali dal produttore, tra i quali una borsa da 700 euro, una collana di perle da 6 mila euro, un viaggio su jet privato da 25 mila euro ed un contratto da 100 mila euro l’anno per il marito commercialista.

Ed in cambio cosa offriva? Protezione ed aiuto negli ambienti giudiziari, assicurando che avrebbe fatto il possibile per accomodare alcune vicende giudiziarie che riguardavano Cecchi Gori. E per completare il quadro di sottomissione totale, il magistrato si faceva spesso accompagnare da un’amica, una presunta maga, capace a suo dire di mettere in contatto Vittorio con la defunta madre.

Insomma un bel raggiro, che sarebbe andato avanti per chissà quanto tempo, se non ci fossero state quattro corna di mezzo, e che ora ha portato alla sospensione per due mesi dall’attività di magistrato della Figliolia.

E Vittorio come l’ha presa? Lui continua a non capire la gravità della situazione e ripete che quei ragali sono stati elargiti solo a titolo di amicizia. Beh, se gli amici sono questi, ora capiamo perché finisci sempre nei guai!

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