Christian De Sica: ero il figlio dell’amante

di Valentina Cervelli Commenta

Christian De Sica è uno degli attori gli italiani più famosi, talentuosi e ben voluti. In questi giorni si è aperto attraverso alcune interviste che ci hanno reso possibile conoscerlo meglio.

Christian De Sica e la famiglia allargata

Quella che senza dubbio ha fatto più scalpore è quella dove Christian De Sica si definisce figlio dell’amante. Per quanto noi siamo abituati ad accostarlo al padre Vittorio al quale assomiglia moltissimo, per diverso tempo l’attore era figlio dell’amante nel vero senso della parola. Questo perché, come ha spiegato a Mara Venier nel corso della puntata dedicata al Natale, a quei tempi il padre era sposato con un’altra attrice.

Più nello specifico parliamo di Giuditta Rissone. La quale aveva già una figlia, ovvero sua sorella, che a quei tempi Christian De Sica non conosceva. Ha raccontato che il padre non aveva il coraggio di dire a lui e a sua madre che avesse un’altra famiglia. E quindi faceva praticamente tutto doppio.

Ed è quasi comico immaginare Vittorio De Sica dividersi nello stesso giorno tra due famiglie a Natale. Christian De Sica ha spiegato che in pratica loro mangiavano con lui un po prima i tortellini, il cappone e il panettone, poi metteva a letto i bambini. Quindi prendeva un taxi e andava ai Parioli dove aveva l’altra famiglia e ricominciava. Per il dormire si trovava un “compromesso storico”: tre giorni con la moglie e tre giorni dall’amante.

I cinepanettoni nella sua vita

Il Natale per Cristian De Sica è anche sinonimo di Cinepanettone. Parlando con Il Fatto Quotidiano ha accennato a questo genere che gli ha dato molta notorietà e soldi, Ma che lo ha anche bloccato in uno specifico genere. Soprattutto per quel che concerne il suo lavoro negli anni 2000. Ha parlato anche del rapporto con Aurelio de Laurentiis.

Purtroppo in questo paese se una volta interpreti il ruolo del cowboy, poi ti ritrovi quella maschera a vita, come è successo a me” ha spiegato. Sottolineando che con De Laurentiis firmava contratti per fare cinque film. E che “solo tre dovevano essere i cosiddetti panettoni”. Il problema constava nel fatto però che una volta giunti alla chiusura del terzo film il produttore si avvicinava a Christian De Sica e gli diceva testualmente “Perché vuoi girare un film drammatico? Non incassiamo una lira”. Provvedendo a quanto pare, secondo l’attore, a fargli un po’ terra bruciata con gli altri.

Christian De Sica si è lasciato andare anche a una confidenza in tal senso. Concludendo: “Con l’incasso di Natale sul Nilo aveva guadagnato 45 milioni di euro, fu così che si è comprato il Napoli“.

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